
- Blog
- Nessun commento
Campi elettromagnetici, ancora pochi gli studi in relazione allo sviluppo di cancro
Le linee elettriche e tutti gli apparecchi a emissione di campi elettromagnetici sono presenti ovunque, a partire dalle abitazioni fino ai luoghi di lavoro e quelli pubblici.
Pensiamo solo alle reti wireless che sono sempre attive, 24 ore al giorno, in case, scuole e uffici.
Alcuni scienziati hanno ipotizzato che i campi elettromagnetici possono causare il cancro riducendo i livelli di melatonina ormonale, considerando che esistono studi comprovanti che la melatonina può sopprimere lo sviluppo di diversi tumori.
L’Istituto Nazionale di Scienze della Salute Ambientale americano, facente parte degli Istituti Nazionali della Salute, sta effettuando uno studio su larga scala sui roditori esposti al tipo di energia emesso dai telefoni cellulari, una indagine condotta in laboratori altamente specializzati che sono in grado di misurare gli effetti delle radiazioni e specificarne la fonte.
A dispetto dei pochi studi comprovanti l’associazione delle emissioni dei campi elettromagnetici allo sviluppo tumorale negli individui, gli scienziati rimangono molto cauti sull’argomento, affermando che anche un minimo rischio riscontrato sarebbe di estrema importanza clinica.
La questione è ancora estremamente delicata, numerosi studi epidemiologici concentrati sulla leucemia e sui tumori cerebrali più comuni nei bambini, non avrebbero trovato alcuna prova coerente per poter affermare una stretta relazione tra fonti di campi elettromagnetici e il cancro.
Eppure uno studio del 1979 che ha esaminato l’esposizione da linee elettriche, poi successivamente ampliato, ha trovato un incremento della leucemia infantile nei bambini che vivevano in case ad alto livello di campo magnetico.
Analisi aggregate successive portarono a ipotizzare che molti bambini ammalati di leucemia potevano essere stati esposti alle onde emesse dagli elettrodomestici, di gran lunga superiori a quelle emesse dalle linee elettriche.
Ma anche in questo caso vi furono scienziati che non si trovarono concordi per il fatto che gli elettrodomestici, utilizzati solo per brevi periodi di tempo e non necessariamente a stretto contatto con i soggetti, non avrebbero potuto provocare danni irreversibili nell’organismo umano.
La stessa presenza di reti wifi ha portato la Health Protection Agency England ha condurre studi di misurazione per valutare l’esposizione dei bambini alle onde emesse dalle reti wireless, concludendo che le stesse erano molto al di sotto dei livelli massimi raccomandati e che quindi non vi era nessuna ragione per allarmarsi.
Nel 2002 la IARC, International Agency for Research on Cancer ha nominato un gruppo esperto di lavoro per esaminare tutte le prove disponibili sui campi magnetici e sui campi magnetici statici estremamente bassi e il team ha classificato le onde elettromagnetiche come possibili cancerogene per l’uomo, soprattutto in relazione alla leucemia infantile.
Successivamente nel 2015 il comitato scientifico europeo della commissione sui rischi sanitari emergenti, ha esaminato di nuovo gli effetti dei campi elettromagnetici con particolare riguardo ai telefoni cellulari, rilevando che anche in presenza di campi di frequenza estremamente bassi, esiste un reale aumento del rischio di leucemia infantile.
#Contemascetti
www.protezioneondeelettromagnetiche.it