
- Blog
- Nessun commento
Effetti dell’elettrosmog su organismi vegetali
Le radiazioni emesse dai campi elettromagnetici sia a bassa che ad alta frequenza sono in grado di provocare delle reazioni sugli organismi viventi, siano essi umani, animali o vegetali.
Nonostante la tematica sia ancora al centro di numerose discussioni, l’aumentare degli studi e delle ricerche ad essa connessi mettono sempre più in evidenza che le emissioni hanno un impatto sulla vita in generale, addirittura anche sui lieviti.
Gli organismi vegetali in particolare sono stati oggetto di diversi esperimenti i cui risultati si sono rivelati piuttosto preoccupanti, come quello realizzato in Lombardia che, in seguito all’analisi di alcune aree verdi sottoposte a continue e costanti emissioni provenienti da antenne, ha evidenziato un rallentamento nella crescita non solo dell’erba, ma anche dei cespugli presenti.
Già alcuni anni fa, precisamente nel 2013, un esperimento risultò particolarmente significativo e destò parecchio clamore; un gruppo di studio formato da 5 studentesse danesi notò un notevole calo dell’attenzione a scuola se la sera prima i cellulari erano stati posizionati vicino al letto in cui ognuna di esse dormiva.
Incuriosite dal fenomeno e non avendo a disposizione soggetti umani per condurre un’indagine, le studentesse decisero di rivolgere l’attenzione alle piante, cercando di capire se anch’esse, come gli organismi umani, fossero sottoposte ad eventuali effetti derivanti da radiazioni emesse da dispositivi elettronici.
Vennero così collocati 6 vasi di lepidium sativum, volgarmente detto crescione e utilizzato frequentemente in laboratorio, all’interno di una stanza dove erano stati posizionati due router accesi e 6 vasi della stessa pianta all’interno di una stanza totalmente priva di fonti elettromagnetiche.
Nel corso dell’esperimento durato diverse settimane, le studentesse avevano osservato, fotografato e misurato le 12 piante, confrontando i dati e arrivando alla conclusione che le piante sottoposte ad emissione di onde elettromagnetiche non solo crescevano meno delle altre ma addirittura non germinavano.
A dispetto dello scetticismo proveniente dalla comunità scientifica, l’esperimento venne ripetuto nel 2015 con analogo risultato dai professori Cammaerts e Johansson, i quali utilizzarono, al posto dei router wifi, due antenne ripetitori per la comunicazione via telefoni cellulari.
I due studiosi scoprirono che i semi di lepidium sativum situati a 200 m dalle torri non riuscirono a germinare e solo dopo averli rimosso dai campi elettromagnetici, i semi germinarono ma solo parzialmente.
La causa della mancata germinazione, secondo i due ricercatori, è da attribuirsi alle radiazioni emesse dalle due torri.
#ConteMascetti
www.protezioneondeelettromagnetiche.it