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Radiazioni dai cellulari e infertilità femminile
Una sostanziale evidenza dei risultati di numerosi studi condotti sulla relazione tra radiazioni emesse dai telefoni cellulari e i dannosi effetti agli spermatozoi, ha portato nel corso degli anni a rivolgere l’attenzione anche alla problematica della infertilità femminile.
In particolare uno studio recente pubblicato da Courtney Lynch, direttrice di epidemiologia riproduttiva presso l’Ohio State University, e dal suo staff, ha rilevato che in donne in cerca di una gravidanza, lo stress misurato dai livelli di alpha-amilasi nella loro saliva poteva prevedere il successo o meno dell’avvenuto concepimento.
Le donne con alti livelli di questo enzima nella saliva avevano il 29% di probabilità in meno di rimanere gravide rispetto alle donne con bassi livelli di alpha-amilasi, una sostanza secreta dalla bocca che aiuta l’organismo a digerire i carboidrati ed è altresì strettamente collegata al sistema di gestione dello stress.
Per la ricerca, Lynch e il suo staff hanno raccolto i dati di circa 500 coppie reclutate nelle contee del Texas e del Michigan che avessero da poco iniziato a cercare una gravidanza.
Presso le abitazioni delle coppie sono stati inviati operatori infermieri in grado di intervistare i soggetti e insegnare alle donne come utilizzare i kit di raccolta saliva.
In pratica le donne dovevano prelevare campioni di saliva solo due volte, una all’inizio dello studio e una dopo che avevano avuto la prima mestruazione nel corso dell’esperimento.
Per la maggior parte di esse questa si verificò a distanza esatta di un mese dall’inizio dell’indagine; i ricercatori hanno seguito le coppie per 12 mesi consecutivi, raccogliendo tutte le informazioni utili allo studio.
Delle 400 coppie che hanno completato la ricerca, l’87% delle donne rimase incinta e i ricercatori si accorsero che le donne che presentavano dalla raccolta della saliva alti livelli di alpha-amilasi, hanno avuto il 29% di probabilità in meno di conseguire una gravidanza.
Lynch ha così concluso affermando che, oltre a non essere la sola causa di infertilità femminile, lo stress oltre a rappresentare una variabile fortemente significativa nel successo o meno di un concepimento, può essere provocato da fattori diversi, non necessariamente dipendenti dallo stile di vita del soggetto preso in esame.
La ricerca pubblicata da Christoph Augner mostrò come persone che vivevano a meno di 100 metri dai ripetitori per i telefoni cellulari, possedevano livelli maggiori di alpha-amilasi nella saliva rispetto a coloro che vivevano oltre quella distanza, a dimostrazione che le radiazioni emesse dalle torri sono in grado di alterare visibilmente gli enzimi salivari.
Ma si deve arrivare allo studio di Naziroglu del 2013 nel quale si esaminano gli effetti del wi-fi e dei telefoni cellulari sugli organi riproduttivi, per scoprire che le emissioni sono strettamente correlate ad un aumento di stress ossidativo e di produzione di radicali liberi, condizioni che minano significativamente la capacità riproduttiva sia maschile che femminile.
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