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Onde elettromagnetiche, ecco gli effetti dell’utilizzo dei telefoni cellulari
Sono ormai numerosi e diffusi gli studi che confermano che l’utilizzo dei telefoni cellulari accrescerebbe il rischio di incappare in problemi di salute, più o meno gravi.
La Iarc (Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro) nel maggio del 2011 classificò le radiofrequenze nella classe 2B ovvero come possibili cancerogeni per l’uomo, in seguito a studi effettuati dal prof. Lennard Hardell su pazienti affetti da tumori cerebrali.
Il prof.Hardell arrivò alla conclusione che gli utilizzatori di telefono cellulare sviluppano un maggior rischio di contrarre patologie tumorali rispetto a tutti gli altri.
La gamma di disturbi riscontrati in coloro che utilizzano frequentemente i dispositivi è piuttosto vasta e va dal tinnito (ovvero un fastidioso tintinnio nell’orecchio percepito costantemente 24 ore su 24), al rush cutaneo, a mal di testa inusuali, a spasmi muscolari e dolori alle giunture, a problemi digestivi e livelli di colesterolo alti, a stress del sistema endocrino, a veri e propri danni alla retina, a disturbi della memoria e stati confusionali, fino al cancro.
Secondo studi recenti è stata avanzata l’ipotesi che l’utilizzo eccessivo dei telefoni cellulari possa provocare la perdita di emoglobina dalle cellule del sangue, rendendo i vasi sanguigni del cervello maggiormente esposti a tossine e virus.
La diffusione di quello che appariva inizialmente come un inutile allarmismo, si è poi trasformato in
qualcosa di più concreto con il supporto di numerose indagini che hanno portato a indiscutibili verità.
Ad esempio non è possibile non accorgersi che l’utilizzo di un cellulare per parecchio tempo provoca un surriscaldamento dell’orecchio e del cranio, segnale evidente di una interazione tra onde elettromagnetiche e corpo umano, così come sono particolarmente esplicite le indagini effettuate sull’attività elettrica del cervello, sulle funzioni cognitive, sulla qualità del sonno, sulla frequenza cardiaca e sulla pressione sanguigna quando si rimane al telefono per un lungo periodo.
Ma il cellulare è diventato un indispensabile mezzo di comunicazione che molti utilizzano anche per lavoro, quindi come proteggersi da eventuali danni a breve e a lungo periodo?
Innanzitutto l’utilizzo di auricolari consente di allontanare il cellulare dalla testa e quindi dal cervello, limitando notevolmente i danni, ma soprattutto sarebbe bene diminuire il tempo passato al telefono, utilizzandolo solo per casi di evidente necessità.
Uno studio svedese ha dimostrato che utilizzare per oltre 10 anni un cellulare, dallo stesso lato della testa e per un tempo pari a circa 30 minuti al giorno, aumenta il rischio di tumore al cervello di circa 3 volte rispetto alla normalità.
É buona norma dormire lontano dai cellulari e dagli apparecchi elettrici ed elettronici in generale, normalmente appoggiati sul comodino o addirittura sotto al cuscino: un cellulare acceso emette comunque onde elettromagnetiche, anche se non abbiamo avviato alcuna conversazione, tant’è vero che i produttori di smartphone recentemente avvisano di tenere il dispositivo ad una distanza massima di 2,5 cm dal corpo e che il suo utilizzo eccessivo può nuocere gravemente alla salute.
#ConteMascetti
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